Merate Sposi - Organizzare i tavoli per il ricevimento
Sì... un attimo, un giorno, una vita... per sempre!
Organizzare i tavoli per il ricevimento
Tutto deve essere perfetto, per cui bisogna pensare per tempo alla sistemazione dei tavoli e degli ospiti.
Innanzitutto è necessario concordare con il ristorante il numero dei tavoli e la loro disposizione. Occorre quindi predisporre un cartellone con il nome di tutti gli invitati e assegnare loro un tavolo che si distinguerà per mezzo di un simbolo: un colore, un fiore, una città o altro, dipende dalla fantasia degli sposi. Agli sposi il compito di preparare il cartellone, collocarlo all'entrata della sala da pranzo per orientare gli invitati verso il tavolo contrassegnato dal loro simbolo.
È possibile mettere su ogni tavolo i segnaposto con il nome di ciascun invitato; la foggia del segnaposto è lasciata alla fantasia degli sposi; i nomi degli invitati possono essere scritti a mano o a macchina.
Anche i menù hanno molta importanza: si possono realizzare in cartoncino piegato a libro e personalizzare a piacere. Per esempio: se si sceglie come simbolo dei tavoli i colori, i menù possono essere personalizzati con un nastro dello stesso colore dei tavoli; se viene scelto come life motiv il fiore, su ogni menù si potrà stampare, dipingere o applicare il fiore inerente al tavolo.
Un suggerimento: si può predisporre un quaderno per le dediche da portare al ristorante su cui ciascun invitato può scrivere una dedica, una frase o un augurio agli sposi. Sarà un bel ricordo che gli sposi avranno di coloro che hanno partecipato alle loro nozze. Il quaderno potrà essere realizzato dagli sposi stessi, oppure acquistato; in commercio ne esistono già pronti, in carta normale, in pergamena, in carta di riso, ecc.
A proposito di ritardi postali...
Un certo Lambert Windshell, di Birmingham (Inghilterra) nel 1909 chiese ad una giovane donna di sposarlo, ma ricevette un rifiuto. Rassegnatosi, un paio d'anni dopo si sposò con un'altra. Dopo la sua morte, nel 1927 suo figlio di 12 anni ricevette una lettera, datata 1909, scritta dalla donna che non aveva voluto sposare suo padre, che diceva: "Rimpiango il mio rifiuto di ieri e mi dichiaro felice di diventare vostra moglie". Un disservizio postale aveva cambiato la vita di due persone.